Compagni di viaggio

1991

Marco Zappa Strings (CD+MC)

Canzoni da ascoltare

1. Ragazza dell'altro treno
2. Viaggio nel tempo (strumentale)
3. Come noi, appena ieri
4. Giungeremo fin là?
5. Noccioline e pistacchi
6. Come fossi ststa con me
7. A Istanbul
8. Bolle
9. Bruciamo i falò
10. La nave va

 

 

Marco Zappa: Ideazione,composizioni, testi, arrangiamenti, voce, chitarre
Daria Zappa: Violino e flauto solisti, voce, percussioni
Mattia Zappa: Violoncello e flauto solisti, voce, scacciapensieri.
Oliviero Giovannoni: Percussioni, vibrafono, yang ching
Tony Uhle: Contrabbasso

Corelli Ensemble

 

primi violini:
Bruna Del Parente
Claudio Cameroni

 

secondi violini:
Giacomo Antonini
Antonio Mondia


Viola:
Hiroaki Okitsu

 

Violoncello:
Mauro Poggio

 

Ospiti:
trombone: Danilo Moccia
mandolino: Duilio Galfetti

Scarp da tennis band:
Mario Del Don, Fabrizio Ghiringhelli, Mitch Seitz, Tiziano Caprara

 

Coro Ragazzi:
Allievi della Scuola Media di Minusio

 

Special guests
sassofono: Bruno Spoerri (ZH)
fiicorno: Franco Ambrosetti


Ma con 1991CompagniDiViaggio non possiamo più parlare solo di musica da camera: Zappa, per l'occasione, ha dilatato l'organico fino a fargli assumere le dimensioni di una vera e propria grossa orchestra. Ed anche il suo ruolo è mutato: è diventato in pratica i1 primo violino (o meglio, la prima chitarra) con funzioni di direttore. Ed è in questa dimensione, che potremmo definire “sinfonica”, che l' idea di summa (non me ne voglia Marco) torna a galla e trova la sua giustificazione.
Diamo un'occhiata all' organico impiegato e in ognuna delle sezioni troveremo un pezzetto del passato musicale di Marco Zappa. Intanto c’è lui con le sue chitarre acustiche , strumenti a cui é fedele da trent'anni, poi ci sono i figli, nuovi compagni delle sue ultime registrazioni e delle sue ultime esibizioni (Daria e Mattia sono cresciuti in modo impressionante dal profilo musicale in soli 5 anni, e inoltre sono divenuti presenze sceniche importanti, graziose e garbate) c'è la sezione dei fiati con i vari Moccia, Ambrosetti e Spoerri (che rimandano ai primi anni 80), c’è la Scarp da Tennis Band, che fa correre il pensiero a quando Stanhope e Gong si dividevano le simpatie dei rocker del Sopraceneri, ci sono le percussioni di Giovannoni, che Marco ha voluto usare da sempre in modo originale e diversificato. Le grosse novità sono due: gli archi del Corelli Ensemble, che danno alla musica di Zappa un respiro più ampio e complesso e,... la somma ( o summa) di tutti gli elementi appena ricordati. Ne risulta un quadro nuovo, articolato, variegato,un quadro a cui manca una sola tinta, quella del rock, inteso in senso stretto. Più nessuna chitarra elettrica, niente strumenti elettronici, niente sonorità dure e violente. In un contesto del genere, atmosfere come queste non avrebbero più senso. E del resto Zappa del rock puro e facile non ha mai fatto uso intensivo e prolungato: il rock elettrico e facile non è mai stato il suo linguaggio privilegiato. La sua ricerca musicale lo ha portato presto e già da tempo a superare questo genere che parte della critica dà per morto almeno da un decennio.
Ma sondiamo un po' meglio questo nuovo CD, a cominciare dal titolo: 1991CompagniDiViaggio (i titoli, per Zappa, sono come le ouvertures per le opere liriche: contengono in nuce tutti i temi del lavoro). Il sintagma si presta ad una doppia interpretazione. Da un lato c’è quella ufficiale: gli Svizzeri da 700 anni viaggiano assieme senza troppi intoppi, senza troppi scossoni, forse perché, come dicono i maligni, non si conoscono. Dall' altro c’è quella privata: sono i compagni di Zappa che da oltre 25 anni, chi più, chi meno, camminano con lui, lo accompagnano con la loro musica. Tema dominante di tutto il CD è quello del viaggio, il viaggio in tutte le sue accezioni spazio-temporali un tema che Marco ha sviluppato già dai tempi di Frontiere . I1 viaggio come denominatore comune di testi e musiche.

 

 

Vediamo ora come esso viene reso nei vari pezzi del disco:

Ragazza dell' altro treno
Il viaggio è visto come tentativo di comunicazione con l' altro. il treno è la metafora dei mi11e viaggi paralleli che ognuno di noi compie rispetto agli altri: ci si avvicina, ci si allontana, ci si ignora, ci si conosce.

 

Viaggio nel tempo
La spiegazione ce la dà l'autore stesso: "Un tema medioevale viaggia nel tempo. i contesti e le mode cambiano ma esso, come l' uomo, è sempre riconoscibile". Un viaggio interamente musicale che dura 700 anni.

 

Come noi appena ieri
E' il tema del viaggio nel tempo nel corso della vita dell'uomo, è il succedersi delle generazioni, avvertibile in gesti simili compiuti da persone di età diverse, in tempi differenti e in contesti e situazioni simili.

 

Giungeremo fin la?
Il viaggio della vita prosegue: dopo la gioventù, l' adolescenza e l' età matura, ecco la vecchiaia, piena di incognite, di punti interrogativi. Ma è anche la vecchiaia di Mamma Elvezia, non certo priva di problemi.

 

Noccioline e pistacchi
Questa volta il viaggio è reale, in Sicilia. È un acquarello impressionista. Ci sono le altre culture, il confronto, il rispetto, la ricerca dei tratti comuni.

 

Come fossi stata con me
Il pezzo sviluppa il tema del ricordo che si porta a casa (sia come souvenir, sia come impressione mentale), da luoghi lontani. C'è anche l'Heimweh, la voglia di tornare a casa, di fare un bilancio su quanto il viaggio ha dato. Il bisogno di raccontare a qua1cuno ciò che si è vissuto.

 

A Istambul
Il viaggio continua, si va più lontano, a11e porte dell' Asia. I colori, i suoni, i rumori, i profumi di una terra affascinante, imbrogliona, misteriosa dove la spiritualità si mescola con l' invadenza.

 

Bolle
Il viaggio, questa volta, si compie all' interno della nostra società. E' la scalata dei giovani yuppies, dei manager rampanti, dei carrieristi, degli arrivisti, dei nuovi partiti populisti. Tutti effervescenti come le bollicine dell'acqua minerale, ma come tali sono destinati a scoppiare, proprio quando sono arrivati in cima...

 

Bruciamo i falo
Il ritorno in patria, il coraggio della denuncia: è il pezzo più ziegleriano della raccolta. Le ombre, le gabole, la Svizzera egoista, legata al potere bancario, la Svizzera degli scandali, degli eserciti segreti, degli asilanti respinti alle frontiere. Eppure, nonostante tutto, come Ziegler, anche Zappa ama profondamente il suo paese ed é qui che vuole vivere. In sostanza, il pezzo è un invito ad andare oltre le sfarzo delle celebrazioni, per rendersi conto di que11o che non funziona, per poter migliorare, non certo per distruggere.


 

 

1991 Compagni di viaggio

Per un cantautore sempre impegnato in un discorso sociale ed umano nei suoi testi e in una ricerca volta alla creazione di musiche non scontate e non banali, presentare un nuovo spettacolo in occasione dell’apertura ufficiale dei festeggiamenti per il 700mo della Confederazione, nella Tenda Botta di Bellinzona è un impegno non da poco.
Ecco che Marco Zappa, partendo dalla realtà e dalla cronaca del 1991, crea un lavoro critico e poetico che gli permette sommessamente ma in modo deciso, di ribadire il suo punto di vista su alcuni aspetti dell’essere Svizzeri in una realtà europea e mondiale completamente mutata nel tempo.
Anche le nuove composizioni spaziano in modo coraggioso tra mondi spesso lontani tra loro e per fare ciò, Marco Zappa ha riunito un’orchestra eccezionale, con musicisti e solisti provenienti da mondi musicali disparati, cominciando dai figli Daria al violino e al flauto e Mattia al violoncello e al flauto, agli archi del Corelli Ensemble, al gruppo rock Scarp da tennis, al percussionista Oliviero Giovannoni, ai solisti jazz Franco Ambrosetti, Bruno Spoerri, Danilo Moccia, al mandolinista Duilio Galfetti, ai suoi allievi della Scuola media.

 

Alcune considerazioni sull'ultimo disco di Marco Zappa
"1991 COMPAGNI DI VIAGGIO"

 



SUMMA O NON SUMMA?
di Giorgio Passera


La sera dello scorso 11 gennaio stavo aspettando Marco Zappa fuori dalla Tenda Botta, al termine del suo concerto durante il quale ha presentato in prima assoluta la sua ultima realizzazione "1991 Compagni di viaggio" . Lo volevo salutare, volevo complimentarmi con lui e sentire le sue opinioni a caldo sulla serata. Avevo preparato una bella frase che il luogo e la circostanza mi avevano suggerito: "Marco, questa e la summa della tua carriera !". Non appena Marco uscì (il pubblico, dentro, stava ancora applaudendo), gliela dissi e lui quasi si arrabbiò. La summa ? Ma scherzi! Io non voglio mica smettere di suonare!", mi disse facendomi capire che questa sua nuova opera non era il punto d'arrivo della sua ricerca artistica, ma che era semplicemente una tappa del suo lungo iter musicale. E in questa frase, in questo atteggiamento di Marco ho ritrovato una delle caratteristiche, una delle qualità che più ammiro in lui: il desiderio di continuare, la voglia di cercare nuove vie, di non mollare. Seguo Marco Zappa fin da quando era il leader degli Stanhope, nella prima metà degli anni 70, fin da quando non era ancora padre di Daria e Mattia, fin da quando aveva i capelli lunghi, fin da quando aveva in mente di registrare il suo primo LP. E' facile, adesso che sono passati tanti anni, individuare una linea interna al lavoro dell' artista ticinese, un itinerario di maturazione, un percorso di costante arricchimento, il tutto in un quadro di grande impegno e coerenza.
Dagli esordi con i Teenagers e gli Stanhope fino al primo LP, Change ( 1975), a Sweet Apple (1977), alla svolta acustica di Animali e altro ( 1979), al Zytglogge live di Berna con i figli ancora giovanissimi dell' 85, su su, passando per il doppio CD antologico Acquarelli ( 1989 ) e oltre,fino a 1991 Compagni di viaggio, un sottile fil-rouge si dipana, un filo fatto di ricerche continue, di nuove esplorazioni, di curiosità mai soddisfatte, di revisioni critiche del passato. In oltre 25 anni di musica, Marco ha percorso le vie dell'acustico, dell'elettrico, dell'elettronica, ha fatto rock, ragtime, folk, ha abbinato musica e immagini (RockArt del 1987), si e divertito a riscoprire le sue radici sixties (Marco Zappa a Tuttifrutti 60. del 1989). E lo ha fatto da solo oppure con tanti compagni di viaggio, nel suo studio di registrazione o in giro per la Svizzera. Ma dove, secondo me, Zappa dà il meglio di se, dove si rivela più originale è in quel genere che anni fa definii "nuova musica da camera" o, con un termine svizzero tedesco, "Huusmusik". Una musica come quella che si faceva nei salotti di certe famiglie del 700, che si radunavano, la sera e che, per la gioia degli ospiti, si mettevano a suonare sotto lo sguardo vigile ma anche bonario del pater familias.

 

 

 

Questo lavoro è cresciuto grazie ai contributi di:
Pro Helvetia
Fondazione Suisa per la musica
Consiglio di Stato del Canton Ticino
Musica Ticinensis
RTSI Radiotelevisione della Svizzera Italiana
Municipio di Minusio Produzione:
MZ Produzioni CH.6648 Minusio


P C 1991 Marco Zappa
MZPCO-1011/MC-1011

31.01.91

MarcoZappaStrings - "1991 CompagniDiViaggio"

Zytglogge Verlag
14.01.91

MARCO ZAPPA STRINGS: 1991 COMPAGNI DI VIAGGIO

Corriere del Ticino
Compagni di viaggio
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