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Rassegna della stampa

Raccolta di testi pubblicati su giornali e riviste

 
01-10-2012
Da una vita sui palcoscenici, eccolo in… scena con PolentaEPéss
Marco Zappa: “Un progetto che parla del passato, per capire il presente e preparare ad un futuro migliore”
di Marco Galli

Marco Zappa da una vita continua a deliziarci con le sue bellissime proposte musicali, con i suoi concerti live, come piacciono a lui “soprattutto perché è davanti alla gente che riesco ad esprimere veramente me stesso”. Bastano queste poche parole per capire la caratura del personaggio, la simpatia di un artista oseremmo dire unico nel suo genere. Il suo ultimo lavoro è una costante ricerca di testimonianze del passato e del presente raccontate in vari dialetti, ticinesi e non. Si tratta di una trilogia iniziata nel 2011 con “AlTempAlPassa” e che continua quest’anno con la seconda… tappa intitolata “PolentaEPéss”, anch’essa ispirata ai racconti degli anni che furono, vite quotidiane di storie di un passato prossimo che si riaffermano nella loro concreta attualità, pure raccontata tra le note e con strumenti acustici particolari.
Il secondo lavoro prodotto da Zappa è originale in tutto e per tutto, ed è caratterizzato da una parte orchestrale molto speciale visto che vengono usati anche strumenti davvero unici provenienti dal nostro e da altri paesi, come il Bouzouki, l’Organetto diatonico, lo Tsouras, il Liuto Cretese, il Banjo, il clarinetto, il Sitar…, i diversi Flauti in legno, la Melodica, l’Ukulele di Renata, il mountain dulcimer… le Zappe e tutte le Percussioni ad hoc di Ginger. Marco Zappa, affiancato da Renata Stavrakakis e Ginger Poggi, oltre a tutti gli altri collaboratori (anche di prestigio) che hanno contribuito alla creazione di questo CD (contenente 15 brani), riesce a creare anche e soprattutto dal vivo, un’atmosfera unica, speciale.
Ma perché chiamarlo “PolentaEPéss”? “È un titolo allusivo e simbolico, perché una volta questi alimenti erano la ricchezza dei nostri avi, la polenta era in pratica la… materia prima sul piano alimentare e per darle gusto a volte veniva… sfregata su un pesce secco o sul lardo. Questo lavoro è, come detto, ispirato al passato, ma è pure legato al presente. Oggi stiamo esagerando nella nostra quotidianità, viviamo quasi soggiogati dalla brama di fare soldi subito e senza fatica e dall’informatica che ci allontana sempre più dal reale. Non dico che non siano indispensabili, perché anche noi quando registriamo la nostra musica usiamo questi mezzi, ma comunque non viviamo per i soldi. Occorrerebbe tornare a vivere in maniera più… umana, più semplice”.
La trilogia terminerà poi nel 2015 con il terzo CD intitolato “TollDalRüd”, anch’esso sicuramente pronto a stupire.
Marco Zappa è in continua tournée, quella attuale è iniziata l’11 settembre a Berna e terminerà soltanto l’anno prossimo in ottobre con un… finale alla grande, ossia in Norvegia ad Oslo ed in Svezia a Stoccolma nei rispettivi centri culturali italiani. Si faranno concerti nei teatri, negli alberghi, nelle piazze, ma sempre in luoghi in cui la musica possa essere goduta con attenzione e partecipazione.
Zappa non è conosciuto soltanto alle nostre latitudini, anche in tanti altri paesi il nostro artista si è guadagnato la sua fetta di popolarità, tra le sue…. perle, sicuramente i molti concerti tenuti a Liverpool, dapprima alla Anglican Cathedral, alla Philarmonic Hall e – udite udite – anche nel luogo in cui nacquero artisticamente i Beatles, ossia al Cavern Club, “perché uno dei nostri programmi da concerto “YesterdayBeatlesToday” è dedicato ad una reinterpretazione acustica e personale della musica dei Fab Four”. Zappa è persino stato invitato in Sudafrica e in India “esperienze incredibili, cantare in dialetto in questi paese, eppure la gente si è stretta attorno a noi, davvero giorni indimenticabili”.
Zappa è un cantautore che, nella sua lunghissima carriera artistica (una trentina i suoi lavori discografici) ha saputo e voluto sempre mettersi in discussione con tutta una serie di “esperimenti” che hanno suscitato una particolare ammirazione nella critica e nel pubblico “forse perché probabilmente ho sempre cercato di essere me stesso, cantando e trasmettendo ciò che sentiva il mio cuore, la mia anima”.
Questo lavoro lo ha molto impegnato “ma stiamo vedendone i frutti, perché la gente ascolta sempre di più e con attenzione la nostra musica ed i testi, ha capito il nostro messaggio, e ci riflette pure criticamente. Ecco, desidero proprio che queste quindici canzoni di “PolentaEPéss” sappiano far capire a tutti che esisteva una vita “vera” e “dura” nel nostro passato che merita di essere ricordata e meditata, anche come insegnamento per le generazioni future”.
Zappa continuerà a deliziarci, non sente mai la stanchezza? “Desidero continuare, perché amo la musica, e lavorare e rappresentare al meglio il Ticino anche al di là del Gottardo ed anche oltre i nostri confini: è la nostra vita. Continuerò fin che l’entusiasmo mi sorreggerà come ora”.
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