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Rassegna della stampa

Raccolta di testi pubblicati su giornali e riviste

 
16-09-2007
“Il Caffè” Settimanale della domenica
Intervista a Marco Zappa
“Il Caffè” Settimanale della domenica
Settembre 2007

Ha attraversato in lungo e in largo la rivoluzione musicale. È stato ed è compositore e chitarrista ‘duro e puro’, pioniere della musica elettronica, sperimentatore del ‘pentagramma digitale’. In quarant’anni di carriera, con 26 album e CD alle spalle e migliaia di concerti ‘live’, insomma, Marco Zappa, cantautore e insegnante di musica, ne ha viste e provate di variazioni sul tema.
“Mi considero molto fortunato, ho attraversato dall’interno lo sviluppo del ‘fare e ascoltare musica’. E posso dire che l’avvento della tecnologia digitale è stato un grande aiuto per noi musicisti, in termini di tempo, di costi e di qualità del lavoro. Ciò che prima, in pochi eletti, con fatica potevano arrivare a realizzare, produrre un album in lunghe giornate di prove e di montaggi in studi costosissimi, oggi si fa in poche ore. Un CD lo possono fare tutti, a casa, con un Pc o un portatile, una tastiera, un programma professionale tipo Pro Tools che costa poche migliaia di franchi e un buon microfono. Il discorso di fondo, però, rimane sempre lo stesso allora come oggi: per fare buona musica bisogna essere buoni musicisti, bisogna averla studiata e suonata, impadronirsi della teoria e della tecnica di base degli strumenti e delle apparecchiature.
Non dobbiamo, però. mai farci “usare” dalla tecnologia, dobbiamo riuscire a conoscerla, dominarla, per farle fare quello che vogliamo noi: allora la musica nasce dall’uomo e non dalla macchina”.

Quindi l’avvento del digitale avrebbe popolarizzato ma anche ‘volgarizzato’ la musica.
“Un po’ sì. Certa musica è diventata come un prodotto da fast-food: facile da ‘cucinare’, di consumo immediato a volte anche un po' indigesto e a bassi costi: non deve più durare nel tempo, deve poter far posto il più presto possibile a nuove produzioni.
Sono più di vent’anni che, con il sistema ‘MIDI’, un musicista può registrare in digitale, suonare e ‘pilotare’ il suono di strumenti campionati, ma è solo negli ultimi anni che, con il formato compresso mp3 e i lettori musicali portatili con enormi capacità di memoria, la musica ha avuto un processo velocissimo di diffusione.

Secondo Zappa, passato indenne tra le varie ere musicali, oggi tutti possono fare un CD assemblando piste, brani pre-registrati, copiando, incollando e mixando, ma quando si è sul palco la verità salta fuori.
“Sì, la musica ‘live’ salverà la musica – dice -. E sono contento di constatare che molti giovani, pur cresciuti a pane e iPod, si stanno riavvicinando ai veri strumenti, allo studio della teoria e della pratica, alla passione e all’applicazione della tecnica strumentale. Con le conoscenze di base e la padronanza innata della tecnologia che hanno, questi giovani potranno fare grandi cose in futuro; ma, come nello sport, senza fatica e senza impegno non si arriva da nessuna parte. Anch’io, dopo molte sperimentazioni elettroniche negli anni 80-90, sono tornato nei concerti dal vivo ad utilizzare solo veri strumenti acustici, con i loro timbri, le loro forme particolari, i loro profumi che arrivano direttamente alla gente che ascolta.”

La facilità di approvvigionamento, oltre che di produzione in proprio della musica, ha creato una sorta di bombardamento globalizzato delle sette note.
“In effetti 3 o 4.000 brani in così poco spazio come in un lettore mp3 sono un’enormità, vai a capire poi se si ascoltano tutti. Con la possibilità di ‘scaricare’ tanto e gratis, o anche a pagamento, un solo brano per volta, si finisce, però, con il concentrarsi più o meno tutti su uno stesso genere di musica: quello che preferiamo.
Un tempo, con i ‘long playng, ed anche con i CD in seguito, con 12-15 brani insieme, un artista riusciva a proporre un progetto completo della sua musica, un’identità precisa; oggi siamo all’omologazione globale. E la facilità di accesso abbassa generalmente la qualità della musica che si ascolta. Si ascolta musica di massa per le masse”… e la si ascolta ovunque, continuamente”

Senza considerare che lo sharing, la circolazione gratuita delle canzoni sul web sta mettendo in crisi case discografiche, compositori ed autori.
“Sulle case discografiche non so che dire, ma al compositore e autore, anche quando si ‘scarica’ legalmente e a pagamento, rimane ben poco. Diciamo che è il prezzo da pagare alla ‘volgarizzazione’ dell’arte”. Per fortuna ci sono i concerti!

Brani, gruppi, ‘ritagli’ di musica che, oltretutto, entrano direttamente dentro le orecchie attraverso cuffie e auricolari. Con i formati compressi, non si è perso anche un po’ il gusto dell’ascolto ad alta fedeltà?
“Oggettivamente sì, ma nessuno se ne accorge. Ascoltando la musica in cuffia, con i lettori musicali mp3, la fedeltà di ascolto, gli effetti e le sfumature di note e accordi si sentono benissimo, anzi forse meglio che con un impianto hi-fi, perché il suono ti entra direttamente in testa”.
La tecnologia digitale ci offre oggi veramente tutto: tocca a noi scegliere! E questa è la cosa più difficile!”

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