Raccolta di testi pubblicati su giornali e riviste
14-12-2001 |
Swissmusic |
Swissdisc (Romano Nardelli): Intervista a Marco Zappa (dicembre 2001) QUANTI SONO GLI AMORI DI MARCO ZAPPA? Sono almeno…26 (…6 dei quali dal vivo), come le produzioni discografiche che Marco ha pubblicato in oltre 30 anni di carriera. L'album, pubblicato alcuni mesi or sono e intitolato per l'appunto 'QuantiAmori', è infatti il frutto di una serie di registrazioni dal vivo particolarmente ben riuscite dove Marco si avvale della collaborazione di 3 bravi e giovani musicisti ticinesi. Lo abbiamo incontrato nel suo studio di registrazione a Giubiasco fra una data e l'altra della tournée svizzera, per saperne di più. Swissdisc: Tu sei proprietario di un ottimo studio di registrazione. Come mai un album dal vivo? Questa volta, dopo numerosi album studiati e creati in studio, con molti ospiti e con lunghi lavori di registrazione e di postproduzione, ho pensato di più alla freschezza di un album registrato durante i concerti ed ho voluto privilegiare l'apporto diretto e creativo dei miei musicisti. Siccome per me il momento più importante e più vero resta sempre il concerto dal vivo, con il mio quartetto ci siamo preparati già nel corso della precedente tournée di Gente, inserendo man mano nel repertorio dei concerti già qualche brano nuovo e testando così il suo impatto sul pubblico. Comunque il lavoro di montaggio e di masterizzazione di questo nuovo CD l'ho eseguito nel mio studio e devo dirti che è sempre molto difficile riuscire a ridare alle registrazioni il loro autentico carattere 'live'. Spesso mi è venuta la voglia di aggiungere qua e là alcuni arrangiamenti e strumenti da studio, ma devo dire che i miei musicisti mi hanno sempre 'controllato' in modo che il disco fosse veramente autenticamente 'live' ed io oggi sono loro molto riconoscente per questo! Swissdisc: Negli ultimi anni, circondandoti di giovani musicisti molti dei quali alla loro prima esperienza discografica, ti sei ritagliato anche la fama di scopritore di talenti. Perché correre dei rischi quando puoi avvalerti di musicisti professionisti e rodati? Per me, un musicista professionista o no, deve innanzitutto saper darmi qualcosa, delle sensazioni, deve avere l'entusiasmo e la voglia di voler creare qualcosa di nuovo, non cerco chi, pur essendo molto dotato musicalmente, non sa calarsi completamente nella musica che stiamo facendo. In un musicista oltre alla professionalità musicale, cerco anche la persona, il feeling, ci deve essere un ambiente sereno, costruttivo, specialmente se penso che con una Band sto in tour anche parecchi anni. I musicisti del mio attuale quartetto oltre a possedere queste caratteristiche, sono anche degli ottimi musicisti, in continua crescita e questo ci permette di suonare sempre con molta passione creatività e compartecipazione. Swissdisc: Dove hai trovato l'ispirazione per questo album? È da tempo che mi sarebbe piaciuto poter creare uno spettacolo che avesse come tema l'amore, ma non avevo mai trovato l'idea portante, fin quando un giorno, trovandomi in Liguria sul 'Sentiero dell'amore' nelle cinque Terre, ho trovato da dove partire: su ogni roccia e su ogni muro vi sono centinaia di scritte d'amore di ogni tipo e che trattano tutti le possibili situazioni, tutti gli intrecci più strani, ma anche più profondi ed inimmaginabili. Sono partito da lì e ci ho lavorato più di un anno, modificando ed avvicinando i testi al mio vissuto, alle mie esperienze ai miei punti di vista, trasformando le scritte che avevo copiato, in testi, in canzoni ed in questo nuovo spettacolo QuantiAmori. Mi sono poi trasferito in montagna, con parte del mio studio e lì, ho creato le musiche, le ho registrate per sentire come suonavano e poi, durante la tournée di Gente, come detto, ho lavorato sugli arrangiamenti definitivi, provando con il gruppo e suonando i vari brani in concerto, man mano che prendevano forma. Swissdisc: Il tuo precedente album 'Gente' si avvaleva della collaborazione di oltre 50 musicisti. Perché adesso una formazione così ridotta? Sono situazioni completamente diverse e i motivi sono parecchi: è evidente che presentare uno spettacolo con pochi musicisti, richiede un minor lavoro di arrangiamento e di organizzazione tecnica e logistica, mentre creare gli spartiti per un'orchestra di 50 elementi è molto più impegnativo e tecnicamente complesso. Ho lavorato alcune volte in passato in questo modo ('1991 Compagni di viaggio', 'Som senza Swatch'…) e altre, mi sono concentrato invece sull'apporto creativo e strumentale dei vari musicisti che componevano le mie band ed ho lavorato assieme a loro. Con una grossa orchestra, se riesci a portare a termine tutti gli arrangiamenti e le prove in modo serio e costante, naturalmente il concerto è più articolato e più spettacolare ed unico, ma forse meno gratificante per i singoli musicisti che devono sempre e solo seguire lo spartito e le strutture stabilite. Con una piccola formazione di buoni e affiatati musicisti (trio o quartetto o anche solo), lo spettacolo ti permette continuamente di improvvisare, di dare spazi e prenderti degli spazi in cui improvvisare, in cui interpretare in modo nuovo e diverso il tuo ruolo. È quello che avviene quasi sempre nei concerti di QuantiAmori, assieme ad Irina, Danilo e Lucio. Swissdisc: Il 2001 volge al termine. Quali 'sorprese' ci stai preparando per l'anno prossimo? Per gran parte del prossimo anno saremo ancora in tour con questo spettacolo, e spero che nel frattempo possano concretizzarsi alcune nuove idee che mi frullano nella testa! Nel 2002 ricorre comunque il 35 mo dall'uscita del primo singolo, nel 1967, ed i concerti saranno impostati su questa particolare ricorrenza! |