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Rassegna della stampa

Raccolta di testi pubblicati su giornali e riviste

 
14-01-2015
20Minuti
Marco Zappa – UnaNuovaForza

1. Marco, un disco che riassume, come dici tu, “grandi cambiamenti, sofferenze e gioie intense”. Vuoi entrare nel dettaglio?
Sì, lo dico subito, sono tutte canzoni d’amore! Vere e vissute.
Per me, il 2014 è stato un anno di grandi cambiamenti, di momenti molto tristi, quando Renata mi ha lasciato, dopo 12 anni di vita, di musica, di viaggi assieme. Ho passato alcuni mesi molto duri in cui capivo che tutta la mia vita stava prendendo un’altra direzione, dovevo ritrovare un equilibrio che questa situazione mi aveva tolto. Gli amici mi hanno aiutato molto, spesso in un modo che all’inizio, però, non potevo e non volevo capire.
Poi, all’improvviso la mia vita e la mia musica hanno trovato una via nuova, nuovi amici, nuovi paesi…, nuovi collaboratori, e… un nuovo amore che mi ha ridato una “Grande Forza”, una voglia nuova di viaggiare, di creare, suonare…!
“Ci sarà sempre un’altra opportunità, un’altra amicizia, un altro amore, una nuova forza!” ha scritto Antoine De St.Exupéry.
Ed è stato proprio così anche per me. Questo CD racconta ed esprime musicalmente tutto questo.

2. Difficile “rialzarsi”, nonostante “UnaNuovaForza”?
No, per niente, la vita si ripresenta improvvisamente in tutta la sua attrattività, Ilir, Kozett, Elena, Tedy, Admir e tutti i loro amici mi hanno introdotto nel mondo, nella cultura, nella storia e nelle abitudini della gente dell’Albania di oggi e di ieri. Grazie a loro, per me è iniziata una nuova vita, una nuova fase della mia crescita artistica ed umana e, grazie ai miei due nuovi compagni di viaggio IlirKryekurti (Albania) e GoranStojadinovic (Serbia), anche la mia musica sta veramente respirando “UnaNuovaForza”!

3. “UnaNuovaForza” recuperata nel corso di questo tuo interminabile cammino?
Sì, è proprio durante i miei lunghi e frequenti soggiorni in Albania che ho scritto tutti i testi del CD. L’ho pensato e scritto a Tirana, il mese di aprile del 2014, invitato da Ilir, a casa di una sua amica Kozett. Là mi sono di nuovo innamorato! Tra un concerto e l’altro in Albania, ho conosciuto persone, musicisti, scrittori, artisti, giornalisti e mi sono fatto molti nuovi amici con i quali ho subito trovato una bellissima intesa e dai quali sto imparando moltissimo. Non solo, ma mi sono anche innamorato di parecchi nuovi strumenti etnici che sto studiando con grande passione e che mi hanno dato nuovi input e nuove idee per scrivere queste nuove canzoni e per gettare un ponte tra la mia cultura e quella di questo interessantissimo paese. Grazie al maestro Fatos Qerimaj sto studiando il clarinetto, grazie a Fatmir Lela, Liuto albanese e nuovi aspetti del Bouzouki, del Baglamas, del Cifteli albanese…

4. Ultimamente l’Albania è diventata la tua seconda casa… Quali gli aspetti che hanno colpito in modo particolare la tua sensibilità?
Questo paese presenta degli aspetti culturali e sociali molto simili a quelli che ho vissuto a Milano durante i miei studi, negli anni 70.
Anzi, la vita della gente pulsa ancora in un modo fantastico nelle strade, ovunque, i commerci al dettaglio si accavallano e sono presenti nei quartieri, nei mercati: ognuno vende la propria merce, il frutto del proprio piccolo lavoro, ortaggi, scarpe, padelle, vestiti, mobili… e tutto questo mi affascina, perché qui vedi concretamente ancora l’uomo che deve sacrificarsi tutti i giorni, dalla mattina presto, senza gli agi ai quali ci ha abituati la nostra civiltà del “benessere”.
Ho postato recentemente su fb una serie di fotografie che ho scattato in Albania ed ho scritto che in tutte queste immagini, si può già respirare le sensazioni che la nostra nuova musica vorrebbe esprimere.

5. Leggendo i testi, dimmi se mi sbaglio, il disco ha l’aria di un concept. Dal buio alla rinascita… Cosa pensi di questa mia affermazione?
Perfetto!
Sì. Questo album racconta una storia nella quale tutti possono identificarsi, perché come sempre nel mio lavoro, racconto situazioni di vita reali, vissute. Non c’è bisogno di inventare nulla. La vita basta osservarla, viverla e raccontarla.
Posso citare qui il finale del dodicesimo brano: “KerkojNjeLiber” che ho cantato in parte anche in albanese:
“Osserva un bambino sulla spiaggia,
felice, raccoglie le conchiglie.
Qual è il suo segreto? Qual è il suo segreto?
Lui vive nel presente, si gode il sole!

Non pensa al passato, non pensa al futuro!
È qui! Ed è felice!
È qui! Ed è felice! Ed è felice! Ed è felice!”



6. La seconda traccia s’intitola “Profumi”… I profumi restano sempre, nonostante il passare del tempo… Vuoi continuare?
Eh. Sì. Il CD è strutturato come il Concerto, con una serie di brani che vanno letti in sequenza, come sono stati scritti e creati. Posso citare le prime due strofe di “Profumi”: Anche dopo, quando tutto è finito,
resta il profumo delle cose,
delle persone, degli incontri, dei paesi,
ma soprattutto... degli amori!

Ogni profumo ti resta nel cuore!
dentro le narici, e ti accompagna i pensieri.
E non ti senti mai solo,
e non vorresti mai lasciarli fuggire.
Ed anche il concerto, dopo un inizio pittosto meditativo e intenso, si trasforma sempre più in una festa, in una musica ritmica, felice etnica e concreta, proprio come le sensazioni che ho vissuto nei Balcani.

7. Raccontami il primo incontro con Ilir e Goran… Come si è sviluppato tutto quanto?
Ho incontrato Ilir tre anni fa a Tirana, quando in una Tournée in Albania, ho voluto suonare assieme a due musicisti albanesi: uno di loro era Ilir, un grande percussionista e batterista molto conosciuto ed apprezzato nel suo paese. Da quel momento abbiamo cominciato a collaborare e a suonare assieme. Dopo la partenza di Renata, ho sentito il bisogno di trovare un musicista completamente diverso, che portasse altri inputs e mi permettesse di andare in un’altra direzione. Una sera Ilir ed io, durante una Jam Session abbiamo ascoltato Goran. Siamo rimasti impressionati dalla sua formidabile capacità di suonare in modo autonomo sul suo strumento sia le parti di contrabbasso con la mano sinistra, sia le parti di fisarmonica, piano elettrico, Hammond… con la destra. Abbiamo organizzato una prova a casa mia ed… è nata “UnaNuovaForza” ! Ci siamo subito sentiti diversi ed uguali negli intenti!

8. La versione “studio” di questi brani non esiste… Perché la scelta di un album live?
Ci sono composozioni che nascono dopo un lungo periodo di preparazione e di scrittura degli arrangiamenti a tavolino ed altri, come questo, che nascono così, di getto, spinti dalla voglia di raccontare qualcosa di importante, di vero, dalla voglia di suonare assieme, di viaggiare. Con Goran ed Ilir, questi nuovi brani sono scaturiti con entusiasmo e professionalità, per dare corpo e vita ai miei testi, scritti in questo momento di grandi cambiamenti.
Ed una musica come questa pulsa e vive tutti i suoi profumi, quando la suoni dal vivo, con il pubblico davati a te che si aspetta qualcosa, che ha bisogno di partecipare a qualcosa di vero!


Questo disco è il terzo e ultimo capitolo della trilogia “TollDalRüd”, giusto?
No, la trilogia, dopo “AlTempAlPassa” e “PolentaEPéss” si completerà penso tra due anni con il terzo volume “TollDalRüd” su cui stiamo già lavorando da tempo.
“UnaNuovaForza” si è inserito così, prepotentemente tra gli ultimi due volumi della trilogia e … ormai tutti avete capito perché!!
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